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09/02/2018

10 febbraio 2018: "Giorno del Ricordo" in memoria delle vittime delle "Foibe"

10 febbraio 2018 GIORNATA DEL RICORDO
LETTERA APERTA DEL SINDACO IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLE FOIBE
 E DEGLI ESULI ISTRIANO - DALMATI
 

   In occasione della “giornata del ricordo” del 10 febbraio 2018, il Sindaco di Giarre Angelo D’Anna  ha inviato una lettera aperta a tutta la cittadinanza ove,  nel ripercorrere le fasi storiche del tragico evento che interessò migliaia di cittadini Italiani residenti nelle terre vicine al confine  con la Jugoslavia, invita tutti a fare “……”Facciamo tesoro del passato per costruire un futuro dove la violenza, l’odio, siano solo un doloroso ricordo. Lo dobbiamo, oltre alle vittime ed alle loro Famiglie, a noi stessi e soprattutto ai giovani verso i quali abbiamo il compito di trasmettere la conoscenza della storia, seppur a tratti disumana e terrificante, affinché mantengano la memoria, facendosi loro stessi testimoni, e crescano nel rispetto assoluto e incondizionato della dignità e della libertà di ogni Uomo”

           
            Si allega  il testo integrale della lettera.

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R. Gullotta (tessera n. 134035)
Informazione art. 9 L. 150/2000
 

 

10 FEBBRAIO 2018 ll “Giorno del Ricordo
in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriano-dalmati.

            Il Il Giorno del Ricordo è una giornata istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 dallo Stato Italiano allo scopo di celebrare, il 10 febbraio di ogni anno, “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati e della più complessa vicenda del confine orientale”.
            La data del 10 febbraio ricorda la firma del trattato di pace del 1947 che assegnava l’Istria, e buona parte della Venezia Giulia, alla ex Jugoslavia.
Le Foibe sono cavità carsiche di origini naturali con un ingresso a strapiombo in cui vennero gettati, vivi o morti, circa diecimila italiani da parte di partigiani slavi che volevano vendicarsi dei fascisti e degli italiani non comunisti, considerati nemici del popolo, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
            Il massacro sistematico continuò fino alla primavera del 1947 momento in cui venne fissato il confine tra l’Italia e la Jugoslavia, che decretò l’annessione dell’Istria e della Dalmazia allo stato Jugoslavo, e che trasformò trecentocinquantamila italiani in esuli.
            Il nostro Comune intende ricordare questa triste pagina di storia italiana, rimasta nell’oblio per quasi cinquant’anni fino all’istituzione celebrativa della legge del 2004 - e divenuta attuativa dal 2006 - condividendo, e facendo proprie le parole e i concetti, che il nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, pronunciò per le cerimonie ufficiali che si tennero nel 2015 presso la Camera dei Deputati: “Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e dell’esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia. Il Parlamento con decisione largamente condivisa ha contribuito a sanare una ferita profonda nella memoria e nella coscienza nazionale. Oggi la comune casa europea permette a popoli diversi di sentirsi parte di un unico destino di fratellanza e di pace. Un orizzonte di speranza nel quale non c’è posto per l’estremismo nazionalista, gli odi razziali e le pulizie etniche”.  
            Il ricordo, oggi, è per tutti noi un monito perché siamo tenuti ad impedire che l’ignoranza e l’indifferenza abbiano la prevalenza e perché tali orrori, e tutti quegli errori di cui è costellata la storia dell’umanità, non si ripetano mai più e restino un ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana.
            Facciamo tesoro del passato per costruire un futuro dove la violenza, l’odio, siano solo un doloroso ricordo. Lo dobbiamo, oltre alle vittime ed alle loro Famiglie, a noi stessi e soprattutto ai giovani verso i quali abbiamo il compito di trasmettere la conoscenza della storia, seppur a tratti disumana e terrificante, affinché mantengano la memoria, facendosi loro stessi testimoni, e crescano nel rispetto assoluto e incondizionato della dignità e della libertà di ogni Uomo.

                                                                                                                          
IL SINDACO
Avv. Angelo  D’Anna