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01/03/2016

Ospedale di Giarre: riunione dei Sindaci del Distretto

Ospedale, da lunedì presidio permanente dei dieci sindaci del Distretto sanitario di Giarre nella struttura. Il sindaco Bonaccorsi: «Tempo per le promesse finito, la nostra presenza farà da stimolo e servirà a monitorare costantemente l'attuazione di quanto annunciato da Regione ed Asp».

(Giarre, 1/3/2016) Dalla prossima settimana i dieci sindaci del Distretto socio-sanitario n. 17 presidieranno stabilmente l’Ospedale di Giarre. La decisione è maturata nel corso del vertice fra gli amministratori locali che si è tenuto stamane al Municipio della città jonica, comune capofila della ripartizione. «Per il prossimo lunedì 7 marzo convocheremo nella struttura ospedaliera la direzione dell’Asp di Catania e chiederemo conto delle iniziative che dovranno attuarsi nell’immediato, specie dal punto di vista del ripristino di servizi e dei livelli d’assistenza del presidio di via Forlanini – spiega il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi – Abbiamo poi concordato che da martedì 8 marzo tutti noi sindaci garantiremo un nostro quotidiano presidio in Ospedale per monitorare costantemente l’attuazione di quanto verrà stabilito e di quanto promesso dalla Regione».

«L’ho ribadito più volte ed anche durante l’ultimo nostro incontro con il presidente Rosario Crocetta: il tempo delle promesse sul futuro del nostro Ospedale è finito – aggiunge ancora il primo cittadino – chiediamo la realizzazione concreta del rilancio della struttura più volte prospettatoci e finora inattuato». «Il presidio di tutti noi sindaci – conclude Bonaccorsi, ricordando che proprio un anno fa partiva la sua occupazione simbolica dell’Ospedale - servirà da stimolo concreto per l’Asp, oltre a essere ulteriore testimonianza di sensibilità delle amministrazioni locali sul tema della tutela del diritto alla salute nel nostro territorio».

Alla riunione di oggi a Giarre erano presenti, oltre a Bonaccorsi, i sindaci dei Comuni di Riposto, Mascali, Piedimonte Etneo, Fiumefreddo di Sicilia, Calatabiano, Sant’Alfio ed i rappresentanti dei Comuni di Milo e Linguaglossa. Gli amministratori si sono detti unanimemente pronti a «nuove eclatanti azioni di protesta» di fronte ad un eventuale nuovo nulla di fatto.