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24/08/2018

Le Precisazioni del Sindaco D'Anna in merito alla chiusura della Caserma CC di macchia

CASERMA CARABINIERI STAZIONE DI MACCHIA
 
LE PUNTUALIZZAZIONI DEL SINDACO D’ANNA
 
            In riferimento a quanto pubblicato ieri su alcuni quotidiani locali sul rischio di chiusura della caserma dei carabinieri della Stazione di Macchia, il Sindaco di Giarre Angelo D’Anna ha voluto effettuare delle precisazioni in merito che si riportano integralmente:
 
Questa Amministrazione Comunale è stata estremamente attenta alle problematiche afferenti l’edificio che ospita la caserma dei Carabinieri di Macchia ed ha attivato puntuali iniziative che ne hanno scongiurato l’immediato ripiegamento pronto ad essere disposto per motivi di sicurezza dall’allora Comandante Provinciale dei Carabinieri sin dall’autunno del 2016 alla luce di una relazione tecnica redatta dagli uffici comunali. Un sopralluogo effettuato all’epoca dai Vigili del Fuoco e la immediata attivazione di una approfondita verifica tecnica affidata ad un esperto del settore  ha permesso nell’immediato ed a tutt’oggi di garantire l’importante presidio di sicurezza su un territorio particolarmente sensibile, come puntualizzato sin da subito in una nota a mia firma.
Nel mese di Dicembre del 2016, dopo mirati sopralluoghi compiuti dall’Amministrazione con il Dirigente Tecnico, di cui man mano si informavano i vertici  del  Comando Provinciale e  Territoriale, è stato dato incarico all’Ing. Caramagno, esperto professionista, di coordinare le indagini sulla staticità e sulla vulnerabilità dell’edificio e i relativi livelli di sicurezza, con indagini conoscitive e prove di laboratorio su elementi  strutturali e indagini geognostiche.
Le carenze strutturali della caserma di viale Mediterraneo erano note agli addetti ai lavori da molti anni. Nel 2009 la caserma fu sottoposta ad una serie di indagini che ne rivelarono vistose criticità. A queste verifiche tecniche, però, le amministrazioni non hanno dato seguito provvedendo alla messa in sicurezza dell’immobile, e neanche a interventi a stralcio.
Dai rilievi effettuati e dalla relazione tecnica dell’Ing. Caramagno emergeva che la caserma necessitava di un radicale intervento di ristrutturazione con un costo preventivato in oltre un milione di euro. Si è quindi valutata la possibilità di ottenere un finanziamento attraverso un bando pubblico finalizzato alla messa in sicurezza degli edifici pubblici alle norme antisismiche.  Non è stato possibile accedere a tale bando in quanto ufficialmente l’edificio risultava già costruito  con sistema antisismico (!) … salvo però deteriorarsi in un breve periodo di tempo di circa 15 anni (!) Una storia che avrebbe dovuto far gridare allo scandalo avvolta invece da un assordante silenzio, come tante altre storie della nostra Nazione.
Nel frattempo su impulso della nostra Amministrazione sono stati eseguiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che hanno contenuto le criticità strutturali dell’immobile garantendone ad oggi la piena  funzionalità. Tuttavia sono indispensabili gli interventi strutturali più radicali,  in mancanza dei quali la relazione tecnica ha indicato la vita residua dell’immobile per fini militari alla fine dell’anno in corso. E’ stato redatto un progetto di massima degli interventi ed è stato inserito nel piano triennale delle  OO.PP. 
Il 21 dicembre 2017 emergeva una ulteriore grave criticità: invitato ad una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi il 21 dicembre 2017 presieduta dal Prefetto di Catania, apprendevo che era stata disposta a livello Ministeriale anche la chiusura della stazione dei Carabinieri di Macchia nell’ambito di  un piano di spending review redatto sin dal 2015 e di cui l’Ente non aveva avuto a quel momento alcuna comunicazione. Un piano al quale mi sono opposto presentando pungenti rimostranze in parte verbalizzate, argomentando e sottolineando in vario modo l’importanza della caserma per il presidio di un territorio vasto, popoloso e sensibile sul piano della criminalità. Da successive informali notizie sembrerebbe che alla paventata definitiva chiusura, prevista per la fine dell’anno, si avrebbe solo un ripiegamento dei militari di Macchia al Comando di Compagnia, non quindi una definitiva chiusura della storica Istituzione.
Le condizioni economiche dell’Ente, oggi ancor più condizionate dalla recente dichiarazione di dissesto, non consentono di poter reperire fondi o contrarre nuovi mutui per effettuare interventi così radicali. Si rende necessario il coinvolgimento dell’Ente Regionale. In una lettera inviata oltre sei mesi fa al Presidente della Regione on. Nello Musumeci, richiedevo un incontro per potergli esporre le problematiche del territorio, da quelli afferenti la sfera sanitaria per i quali sembrano delinearsi nuovi positivi scenari, alla carenza di servizi e infrastrutture, al tema della sicurezza e legalità sul territorio, tema al Presidente molto caro, con evidenza delle carenze strutturali e di organico.
Dobbiamo rilanciare la tematica e costruire una condivisa fattiva unità di intenti, facendo quadrato tutti insieme, istituzioni, forze politiche,  sociali e sindacali, associazioni e comunità civile e religiosa, per salvaguardare questo presidio di legalità che copre un importante porzione di territorio ad Ovest della città. Ho già richiesto formalmente alla Presidenza del Consiglio Comunale di convocare un’apposita riunione straordinaria di Consiglio Comunale per poter affrontare la problematica nella sua interezza, al fine di valutare tutti insieme possibili iniziative considerata l’importanza che riveste il tema della sicurezza e l’affermazione della legalità sul territorio”.