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22/11/2013

Lettera aperta del Sindaco sulla vicenda raddoppio canone idirco

Cari concittadini,

Sulla vicenda che vede al centro delle polemiche la determina sindacale 75 bis del 31/10/2012 - atto che permise alla vecchia Amministrazione Sodano di raddoppiare le tariffe sul canone acqua potabile - è tempo di fare chiarezza.

Nessun motivo, che non sia di natura esclusivamente giuridica, mi spinge a non revocarla. 
Sono consapevole di quanto il pesante aumento prodotto vada a colpire senza distinzioni tutti i cittadini. Tuttavia la determina ha prodotto i suoi effetti, è uno dei tasselli del Bilancio 2012, e questo non permette di eliminarla con un tratto di penna. Lo impedisce la legge: lo conferma la giurisprudenza; si tratta di un indirizzo che mi hanno confermato tutti i tecnici ed i prestigiosi amministrativisti che ho consultato da quando lavoro, da sindaco e da assessore al Bilancio, sui conti del Comune di Giarre.

La scelta più logica da compiere, per tutti noi, è quella di aspettare l’esito delle indagini che le autorità giudiziarie stanno compiendo. Passerà del tempo, ma non ci faremo trovare impreparati: qualora venisse accertata l'illegittimità della determina e il giudice dovesse stabilire il rimborso, procederò alla restituzione delle somme pagate dai giarresi tramite un fondo, che ho già inserito nel prossimo Bilancio comunale, utile ad accantonare le risorse necessarie.

I giarresi devono sapere che coloro che oggi pagano il canone idrico compiono un dovere. Sui futuri documenti finanziari del Comune di Giarre ci sarà la mia firma, la prima garanzia di trasparenza e legalità per tutti i cittadini: per il prossimo anno sto già approntando una consistente riduzione del canone idrico. Abbiamo una possibilità unica, quella cioè di compiere dei sacrifici che in futuro verranno ripagati, grazie ad un’Amministrazione civica responsabile e trasparente.

In questi giorni di dure polemiche e legittime proteste, in molti hanno evocato la prospettiva del dissesto finanziario del nostro Comune come unica soluzione, forse neppure tanto dolorosa, per i problemi dell’Ente. Su questo punto, così come per la revoca della determina 75 bis, non ho preclusioni ideologiche, tuttavia sono certo che per Giarre, per l’interesse generale della nostra collettività, il dissesto non sarebbe più conveniente di una bolletta raddoppiata. I suoi effetti lo testimoniano: il licenziamento dei precari, i fornitori e le imprese creditrici che perdono, in un momento di crisi, le spese hanno sostenuto. L’azzeramento della classe politica locale che ha amministrato nel 2012, da più parti evocato, non sarebbe certamente veloce e così radicale come dicono: richiederebbe, accertato il dolo o la colpa grave, almeno 6-8 anni. Per colpa di pochi, ingiuste conseguenze ricadrebbero sul nome della nostra Giarre e sul futuro di tutti noi e dei nostri figli.

Roberto Bonaccorsi